lavoro

Una comunicazione efficace ha bisogno di parole, di immagini, e ovviamente di qualcuno in grado di combinarle nella maniera più opportuna.
Io ho una particolare affinità per le prime e una passione viscerale per le seconde, e ho sviluppato fin da subito una propensione per l’arte “combinatoria”, una sorta di istintiva sensibilità nel mescolare parole e immagini in quello che mi sforzo ogni giorno di chiamare “lavoro”.
Sono cresciuto con una bic in una mano e una matita nell’altra, e i calli sulle mie dita mi ricordano ogni giorno tutte le storie che ho scritto e quelle che ho disegnato, storie che hanno contribuito alla fortuna di aziende e professionisti che sono cresciuti con me, a dimostrazione che passione e dedizione possono rendere grande ogni attività imprenditoriale.

biografia

Sono nato qualche anno prima di oggi. Sono morto qualche anno dopo.
In mezzo c’è tutta la mia vita… e alcuni brandelli della vita di qualcun altro.
Da che ho memoria, io che sono notoriamente uno smemorato, ho sempre avuto una storia da raccontare, con i disegni, prima, con le parole, dopo.
C’è stato anche il tempo della musica, un tempo che non saprei dire quando è iniziato, né quando è finito… se mai è finito. So solo che quando i disegni e le parole non bastarono più cominciai a scrivere musica, a fare il “chitarraio”, come mi definiva un maestro del quale faccio finta di non ricordare il nome.
Suonavo, scrivevo, disegnavo, e intanto ascoltavo, leggevo, osservavo. Tutto quello che mi stava attorno era interessante e se non lo era facevo in modo che lo diventasse. Una cucina poteva essere la plancia di un’astronave, i rami di un albero una fortezza inespugnabile, un passero un amico… e un confidente. Dicono che la fantasia sia una forma di fuga dalla realtà, per me era qualcosa di più, era il mio mondo, la mia casa